MARIONETTE

p2661COPIONI PER BAMBINI

Storia teatrale di Miriana Ronchetti   iscritta come  autrice alla SIAE con posizione autore   95069

Durata  circa 60’

Personaggi : 15 ( adattabile al numero richiesto)

Storia teatrale adatta ad essere rappresentata da adulti o da bambini
Ispirata alle leggende dei nostri luoghi

Trama

I ricordi, si sa, si collocano in una dimensione che viene definita il nostro “passato “ ma quello che spesso si dimentica è che il “ trascorso” di tanti individui forma il patrimonio culturale di un popolo.
Diceva Socrate “ Senza la conoscenza del passato” nessun uomo potrà mai capire e conoscere il presente”.
Questo progetto , semplice nella sua concretezza, parte dalla consapevolezza che tutto quello che ha una forza e un immaginario ci stimola a capire, esplorare, ricercare, per ricordare al pubblico composto da bambini e adulti, tutte le possibili altre immagini, emozioni, colori, che sono legati alle nostre tradizioni e che abbiamo il dovere di tenere in vita, far sopravvivere.
Questo , attraverso le forme artistiche diverse che conducono al teatro inteso come luogo di “ rappresentazione”.
Spettacolo inteso come recitazione o letture animate con musica dal vivo, potranno essere svolti in luoghi di “ memoria” : piazze, cortili, vecchie corti, campi, cascine, fattorie, parchi, castelli, ville, baite, boschi e qualsiasi altro luogo che possa far conoscere o ricondurre il pubblico alle proprie radici.
MOTIVAZIONE :
oggi, più che mai è fondamentale ricordare; tenere i legami in un mondo che si va lentamente sgretolando sotto la nostra impotenza ; in un mondo dove l’uomo si sta perdendo sempre più , sottoposto a miriadi di suoni e immagini che vanno a minacciare la sua integrità morale.

ANTEPRIMA : STORIE E LEGGENDE DEL LAGO DI COMO

Scena buia. Solo un punto luminoso nel mezzo di un fondale nero. Sipario chiuso.
Una voce di bambino fuori campo con il microfono.

VOCE REGISTRATA

Il nonno mi racconta sempre tante storie, non quelle che conoscono tutti; sono storie che parlano dei nostri monti, delle valli e del lago. E dice che le fiabe e le leggende non vanno dimenticate perché sono vere e ci raccontano l’anima dei popoli.

Musica avvolgente sulla quale il piccolo punto luminoso si ingrandisce progressivamente sino a diventare grande e la musica sale di pari passo con la musica. Si apre il sipario.

Lo sfondo sarà un paesaggio con monti e laghi unico per entrambe le rappresentazioni, dolce e romantico d’impatto. All’apertura del sipario ci saranno 21 bambini raccolti a terra come fossero dei sassi. Sparsi. Indosseranno tutti calzamaglie grigie di toni diversi, sotto e sopra. Sopra il capo una calza grigia per raccogliere i capelli. Uno alla volta alzeranno il capo, senza spostarsi col corpo e parleranno. Personificano dei sassi.
Sottofondo musicale

1° SASSO

Quando sorge la luna sul lago, nelle notti serene del mese di marzo, tutto si rischiara

2° SASSO
Si vedono le cime nude degli alberi inargentate

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8° SASSO Vengono fuori dalle radici, da sotto i rami coperti di muschio e dai ciuffi d’erba bruciati dalla brina

9° SASSO La luce delle stelle risveglia le lepri, i tassi, gli scoiattoli, i ghiri, i moscerini e i ricci.

10° SASSO Anche il nostro cuore si risveglia
Musica sulla quale tutti i sassi si riabbassano nella posizione iniziale (classe 2°-3°) Si
abbassano le luci e nella penombra, lentamente, escono dalla scena. La musica che
segue sarà la stessa e su questa entreranno altri bambini, ogni bambino rappresenta
una montagna. Saranno coperti da un tessuto attraverso il quale loro vedranno e nel
contempo daranno le forme dei monti. Ogni monte è costituito da due bambini. Si
apposteranno in punti predefiniti.
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4° MONTE

Ma da quassù vediamo anche le creature più piccole degli uomini, quelle che loro non riescono a vedere…i folletti

5° MONTE

C’è chi dice che siano degli gnomi, altri degli spiritelli, altri ancora dei piccoli diavoli…altri ancora dicono che siano delle streghette

6° MONTE

Spente le luci del tramonto, noi vediamo i folletti che…

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2° STREGA

Certo, sorella…io sono esperta nel lanciare il malocchio… occhio per occhio e dente per dente, guai a colui che parla inutilmente; sono la strega che lancia il malocchio
Arriva la terza strega dopo aver corso per il palco accompagnata da suoni della natura

3° STREGA

Il mio mestiere è predire il futuro…e io vedo, predico e stradico…

2° STREGA

Taci, stupida! Vuoi forse che tutti sappiano delle nostre discordie? Le streghe degli altri paese aspettano solo di vederci litigare per riferire tutto alle altre

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VOCE E queste sono solo due delle storie che mi racconta il nonno. Ce n’è anche un’altra molto bella che parla di una stella alpina, ma questa ve la racconterò un’altra volta. Se per

state in silenzio potrete ascoltare anche voi la voce delle stelle alpine dei nostri monti
Musica finale della prima parte dello spettacolo. Uscita degli attori e chiusura del
sipario.
FINE PRIMA PARTE SPETTACOLO
(prime seconde e terze classi)
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La scena avrà come sfondo un grande disegno con un castello, il lago e sopra una
barca tipica (Lucia) e altro da definire nel corso della preparazione. Si apre il sipario
e in scena ci saranno 5 bambini seduti su dei tronchi di legno che vestiti da
Menestrelli medievali che strimpellano un facile motivetto, saranno poi coperti da
una musica più articolata e adatta al tema. Ma mano che si alzeranno per parlare
appoggeranno la loro chitarra su uno spazio coperto di iuta. In proscenio parla il
primo menestrello.
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4° MENESTRELLO

Tutto quanto si è inventato ma la saggezza popolare racconta ciò che c’era in ogni casolare: l’amore per la famiglia, la pazienza e l’onestà, di un mondo che mai si estinguerà.

5° MENESTRELLO

Ora facciamo un passo indietro e con molta fantasia ripercorriamo quella via dove c’erano Imperatori, poveracci e zoticoni, tiranni e preti brontoloni.

Musica sulla quale i menestrelli fanno delle capriole e qualche danza. Quindi
usciranno di scena portandosi le chitarre. Lentamente la luce cala sino0 al buio
completo e sul buio entreranno 6 personaggi che si metteranno seduti per terra in
fermo immagine. Un punto luminoso sulla gradinata farà luce su un personaggio: il
vento.

VENTO
Vi sembrerà incredibile, ma io sono il vento. Voglio raccontarvi cosa mi capitò in una delle valli del vostro lago nel lontano 1200.
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2° POPOLANO
Il Diavolo, che da tempo cercava un alleato sulla terra, incontrò il Vento

3° POPOLANO

Fecero amicizia e lungo la strada progettarono strategie per impossessarsi dell’uomo
Musica sulla quale il gruppetto si mette in disparte per rievocare la scena (flashback).
Dal fondo entra il diavolo, viene in proscenio e dalla parte opposta arriva il vento.

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Musica e la luce sfuma sul diavolo per illuminare i popolani.

4° POPOLANO

Avete capito? Così dopo quella faccenda il Diavolo ne trovò altre mille e tutte proficue per i suoi affari

5° POPOLANO

Tanto da fargli scordare l’appuntamento al quale non si recò mai più

6° POPOLANO

E il vento da secoli è ancora lì ad aspettarlo, infuriato più che mai per la mancanza di puntualità di quell’alleato in cui aveva riposto la sua fiducia.

Musica e i personaggi si eclissano lasciando la scena vuota. Dopo pochi secondi
entrano 2 personaggi: gennaio e febbraio. Dietro a gennaio ci saranno 4 attori che
aleggiano sempre attorno a lui e si fermano a un suo segnale. Questi sono: Freddo,
Neve, Vento e Bufera.
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4° MERLETTO

Mamma, è un mostro! Sputagli in faccia

MAMMA

Non posso figliolo, lui fugge sempre

5° MERLETTO

Mamma, fagli vedere chi sei, fagli vedere quello che sai fare

MAMMA

Hai ragione, piccolo: ora gli faremo vedere la cosa più bella che sappiamo fare: la danza dei merli. Forse si commuoverà

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Dal fondo della scena avanza un personaggio femminile ben vestito: è Aufreda
regina, moglie di Teodorico.

AUFREDA

Mi presento a lor Signori: sono Aufreda sorella di Clodoveo re di Francia. Arrivai in questa terra sulle sponde di questo bel lago per sposare Teodorico, re degli Ostrogoti. Correva l’anno 480 d.C. e qui vissi tutta la mia vita, trascorsa tra paure e fantasmi.

Entrano in gruppo sei popolani che parlano della giovane regina, la indicano.

1° POPOLANO

Avete visto quanti servi, paggi e armigeri ha come accompagnatori?

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Musica sulla quale cammina seguita dai fantasmi già in scena coi quali improvviserà
una danza. I popolani lateralmente osservano. Uno fra i fantasmi, scoprendosi il viso
dalla sua maschera avanza a parlare.

1° FANTASMA Ma un bel giorno il suo pavone preferito scappò

2° FANTASMA La Regina lo seguì a spron battuto e dopo ore di sfiancante cavalcata arrivò in un bellissimo piano chiamato del Tivano

3° FANTASMA Il pavone si era accovacciato sulla sommità di una quercia e pareva non avere più alcuna intenzione di scendere
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