MARIONETTE pagliaccio bianco neroADATTAMENTI D’AUTORE

Storia di Eduardo De Filippo, adattamento teatrale di Miriana Ronchetti   iscritta come  autrice alla SIAE con posizione autore   95069

Durata  circa 60’

Personaggi : 14 ( adattabile)

Trama

Eduardo De Filippo, eminente uomo di teatro, riassume nella sua personalità tre figure rimaste, nella pratica del palcoscenico, isolate e divise, ma che, dal Ruzante a Molière, ai nostri comici dell’arte, costituirono gli elementi essenziali della drammaturgia: l’autore, l’attore e il regista». Ho scelto di drammatizzare questa storia perché parla dell’uomo che fa teatro, di come è capace di far ridere e piangere gli altri uomini.
“Ascolta…Tu mi credi potente, vero? Ebbene, sbagli ! Tu sei molto più potente di me. Io ho tesori e autorità, ma tu riesci a far ridere e piangere la gente come vuoi tu, con due parole e una smorfia. “
Questa è una frase della storia scritta da Eduardo. Pedrolino è un attore che vive in un’epoca non definita. Viene accusato dal re di essere un imbroglione perché racconta cose non vere e soprattutto perché inganna la gente con storie che fanno ridere e piangere. Andate a leggere l’anteprima…capirete perché ve la consiglio per i vostri ragazzi !
Il teatro comico mi sta particolarmente a cuore. La necessità di esprimersi, di divertire il prossimo e farlo ridere esiste da che mondo è mondo. Il piacere della risata e quello di farsi rapire da storie fantastiche sono presenti in tutte le culture e hanno attraversato ogni epoca. Da sempre l’essere umano balla, canta, fa musica, racconta, mima o si esibisce in giochi di destrezza. L’umorismo, il divertimento, la parodia, la burla e la farsa occupano da sempre una posizione di primo piano nell’arte rappresentativa. Inoltre l’umorismo può essere il mezzo per arrivare a un fine. Spesso lo humour aiuta prestigiatori, clown e attori comici ad esprimere meglio la realtà. Una scena umoristica si fonda sulla distorsione, sulla caricatura o sulla stilizzazione di un fatto – un procedimento altamente artistico. Tuttavia a volte ho l’impressione che il teatro comico, pur essendo apprezzato e pur costituendo una gradita forma di intrattenimento, non venga messo sullo stesso piano, ad esempio del teatro tragico, da un punto di vista artistico e culturale.

ANTEPRIMA : PEDROLINO

PEDROLINO

Mi chiamo Pedrolino. Dicono che sono un bravo attore e ora voglio raccontarvi la mia storia.

1° ATTORE

L’ epoca in cui è ambientata questa storia non ha nessuna importanza…potrebbe essere ieri come oggi, come domani. Fate voi.

2° ATTORE

Noi tutti siamo attori e recitiamo ovunque c’è un teatro, o la possibilità di drizzarne uno con qualche asse, un po’ di chiodi e molti colpi di martello.

PEDROLINO

Forse io esisto da sempre, non lo so…mi pare di essere su questa terra da moltissimo tempo…la mia compagnia recita farse, commedie e drammi facili, senza bugiarde pretese.

3° ATTORE

E il pubblico ride o piange, di volta in volta, senza il sospetto di aver sbagliato a manifestare un’emozione piuttosto che un’altra.

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Gli attori e Pedrolino rientrano e si dispongono per la recita.Il pubblico si schiera intorno.

PEDROLINO
(recita con enfasi) Giacinto, scendi, ti voglio parlare…
1° ATTORE

Fossi matto…tu mi vuoi picchiare…

PUBBLICO

Bravi…Mai vista tanta bravura! Quando ha detto quella frase mi ha fatto piangere!

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Entrano le guardie

1° GUARDIA

Hai violato la legge. Ti sei presentato in questa piazza sotto falsi nomi. Per ciò sarai condotto in prigione con i tuoi complici.

Pedrolino e gli altri sono sbalorditi

3° ATTORE

In quella prigione i nostri attori trascorsero lunghe ore chiedendosi quale fosse in verità la loro colpa. Dei compagni di cella spiegarono loro tutto.

1°CARCERATO

Signori miei, qui siamo tutti in galera ! Maccheronia è governata da un tiranno che schiaccia il popolo sotto una montagna di tasse, su cose di ogni genere,

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Entra in scena un uomo accompagnato da un bambino, entrambi vestiti con tute d’argento e anelli e collane di grande splendore.

ZITO

Sono il sovrano Zito e tu, naturalmente, sei Pedrolino…!

PEDROLINO

Si, signore.
ZITO

Ascolta…Tu mi credi potente, vero? Ebbene, sbagli ! Tu sei molto più potente di me. Io ho tesori e autorità, ma tu riesci a far ridere e piangere la gente come vuoi tu, con due parole e una smorfia.
Nei primi tempi del mio governo, suscitavo sì le loro risate…ma non ero io a volerlo…ridevano per la mia faccia… allora volli fargliela pagare; li caricai di tasse,fui con loro sempre più duro e senza cuore…e adesso non piangono più e neppure ridono! Li puoi
schiacciare sotto i piedi o liberare di colpo le prigioni: niente! Ti guardano con quelle facce di pietra e basta !

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Entrano in scena uno alla volta dei personaggi che potrebbero stare a significare
un pubblico di persone che anno visto la scena della storia in silenzio.

PUBBLICO 1

(rivolti a Zito) Tu non hai ucciso nessuno! Non hai rubato!

PUBBLICO 2

Sei soltanto colpevole di non aver pagato le tasse sul sole!

PUBBLICO 3

Avanti, fai bene questo ruolo altrimenti non Imparerai mai il segreto di Pedrolino !
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2° GUARDIA

Mi avete chiamato, sovrano?

ZITO

Si ! Questo è un lasciapassare per tutti gli attori di Pedrolino ! Nessuno li disturbi ! Nessuna ispezione, se si porteranno dietro qualcosa, l’avranno avuta da me.