MARIONETTE

vangogh_ventoCOPIONI PER TUTTI

Storia teatrale di Miriana Ronchetti   iscritta come  autrice alla SIAE con posizione autore   95069

Durata  circa 60’

Personaggi : Adattabile

Scheda della storia teatrale ispirata alla vita del contrabbando locale
dal dopoguerra fino agli anni ’70.Storia teatrale di Miriana Ronchetti liberamente tratto dal romanzo di Alberto Anzani : ”Sul confine”

Trama

“ La vita …o la si scrive… o la si vive “

Una rete divide il proscenio dalla platea. Una rete che sta a significare
non solo la rete che divide le frontiere ma anche il reticolato immaginario che separa il passato dal presente, la separazione fra la diversità di pensiero
che esiste fra le generazioni. La rete è il filtro che setaccia i ricordi e fa giungere le immagini, le emozioni che il cuore ha stampato nella mente ;
è il confine oltre il quale non si può andare con il corpo; è il punto di partenza
di una sfida alle durezze della vita, della natura, ma soprattutto una sfida con sé stessi, con la propria ragione che ci detta un comportamento e il cuore che ne segue un altro.
C’è , in questa piece teatrale un po’ del passato dei nostri luoghi, della nostra gente. C’è il tentativo di catturare alcuni momenti vissuti da chi, nel periodo che va dagli anni ’50 in avanti, voleva a tutti i costi dare un futuro migliore ai propri figli, anche a costo di andare contro una legge. E’ una storia che vuole aiutare a ricordare.

“Il 25 aprile del 1945 si chiudeva un capitolo buio della storia d’Italia. La gente si ritrovò per le strade mentre gli alleati occupavano il paese.
La guerra era finita, la miseria dilagava.Occorreva rimboccarsi le maniche e la gente di fatica si apprestava a risalire la china.”

ANTEPRIMA : NOTTE DI VENTO

In scena nessuno. Un paio di pantaloni e una bricolla saranno appesi in un punto, anche appoggiati su una panca, purché si vedano e siano illuminati all’inizio della scena. I personaggi usciranno quasi come d’improvviso dal passato tramite una atmosfera musicale. L’ambientazione primaria è il pontile di Brienno. In altri luoghi si creerà un luogo scenico diverso, ma molto scarno di scena. Si potrà rappresentare anche all’interno dei teatri.
Una donna seduta già da prima apre un diario.
DONNA Il 25 aprile del 1945 si chiudeva un capitolo buio
della storia d’Italia. La gente si ritrovò per le strade
mentre gli alleati occupavano il paese.
La guerra era finita, la miseria dilagava. Occorreva
rimboccarsi le maniche e la gente di fatica si apprestava
a risalire la china.
Musica o meglio canzone -fisarmonica in diretta e tutti i personaggi entrano in scena e avanzano verso il pubblico, poi vanno a prendere le loro posizioni
(Lorenzo, Carlina, Agnese, Guardia, finanziere, fisarmonicista).
DONNA Sono volti che escono dal passato, da un registro
Ingiallito…tanti fatti e piccole cose oramai scomparsi
Si cantava molto allora, si cantava lavorando in casa, nei
campi, al lago, sui monti, si cantava e si sognava.
Ma c’era anche chi disponeva i fili per tramare un
tessuto di speranze.
***************
In scena c’è un’ ingombro coperto con una iuta. Sotto la iuta c’è una gabbia con una gallina.
2° Dividiamola… metà per uno e facciamo contenti tutti
(si sentono dei fischi) dai, andiamo !| e’ il segnale ! Prendila tu !
è di tutti e due..ci vediamo domani sera ?
1° (Giada) Non lo so … tu sei piccola e di queste cose non ti devi
Impicciare. Va a casa e non venire più qui di notte.
V f c Lorenzo Tira su la gerla !Carla ! Carlina ! vieni a casa che è tardi !
La bambina esce, poi torna indietro e si prende il sacco con la gallina.
Uscita su di una musica, fisarmonica o altro . L’altra esce dalla parte opposta.
Dall’inizio scena una donna è seduta con le spalle al pubblico (al buio prima e
Poi illuminata da una candela che lei stessa accende, in una lanterna ad olio che appoggia a terra.)
DONNA … appartengo a quel tipo di
gente che ricorda …i volti e le voci del passato,
mi rivedo anche nell’infanzia.
Quella fu la prima volta che rubai …una gallina…era
un’estate calda …e tutte le notti rimanevo sveglia ad
ascoltare il canto dei grilli e il profumo dell’erba …
mi piaceva sentire mio padre che scherzava ad alta voce.
… spesso parlava dei soldi, che
non c’erano e si arrabbiava con mia madre che cercava
di tranquillizzarlo …e lui gridava ancora di più !
V.F.C (se possibile da una finestra si dovrebbe vedere una figura maschile)

****************
Tutti questi personaggi appartengono, nella finzione scenica, al passato. Nessuno di loro è nel presente, tranne la donna.

GIOVANE UOMO Con la mia bicicletta portavo
messaggi a certa gente della resistenza.
Ogni ora di questo orologio,
ogni minuto, in certi
momenti della vita, ha contato le mie paure
da quando ho iniziato a salire e
scendere da queste montagne
I miei primi pantaloni lunghi li ho presi con i soldi
guadagnati facendo il portamessaggi da un posto
all’altro, per aprire la via alle scarpinate degli
spalloni…
erano pantaloni un pò abbondanti per poterli
sfruttare di più : li tenevo come un oracolo e me li
appendevo ad un armadio, unici e soli abitanti di
di quell’ armadio di ciliegio. (esce)
Rientra la donna . Entra frettolosamente con un sacchetto fra le mani. I ragazzi la seguono. C’è anche Agnese (Giada) Sono vestiti in modo dimesso. Le bambine hanno un fularino sulla testa.
DONNA Venite qui…dovete andare fino alla caserma del
Bugone, avete capito ? Di corsa, non perdete tempo.
Hai capito Carlina ? Qui dentro c’è un pezzo di
Formaggio e delle uova…li portate al comandante e
gli dite che dentro c’è anche la chiave.
CARLINA quale chiave ?
DONNA non dovete fare domande. Andate e non fermatevi a
parlare con nessuno… non mangiate il formaggio e
non perdete la chiave
AGNESE Su al Bugone c’è il mio papà a fare il controllo…

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LORENZO (scattando in piedi) Illegale !? Illegale , ve lo
dico io,
è nascere nella miseria della guerra.
Ci diano un’altra via, un’altra strada per dare da
mangiare alle nostre famiglie, ai bambini e ai vecchi,
In scena tutti i personaggi girati con le spalle al pubblico, in punti lontani dal centro scena. Da fuori campo si ode un fischio, diversi fischi di richiamo.

LORENZO è l’ora…devo fargli una bella impressione al capo e magari non mi
accettano
nemmeno. La prima uscita con il gruppo…e se non ce la
faccio ? Cristo!!
E poi…chi mi garantisce che le cose vadano sempre lisce ? Al
Nino gli hanno dato tre anni di galera e in più gli hanno
sequestrato il carico…se va
bene può andar così…ma se va male, una pallottola nella
schiena non te la leva nessuno… e poi alla mia famiglia chi ci pensa…
Canto di un cuculo. Canta otto volte.
Questa è la zona più pericolosa…ti sentono anche il respiro
quelli…non hanno altro da fare…
( fare collegamento a quando cerca l’acqua da bere e la trova in una pozza)
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INTERROGATORE “penicillina”…così si chiama questa roba, verrà messa sotto
sequestro…Ignorante ! Non sai neanche cos’è !Raccogli i
tuoi stracci e vattene ,italiano ! …aspetta !
Guardia ! …Pelatelo !
L’interrogatore esce e Lorenzo viene in proscenio a parlare.
LORENZO e mi hanno pelato…la testa pelata come un traditore…e
così me ne sono andato …
se mi vedevano quelli della compagnia teatrale del paese,
mi davano
subito la parte principale , dell’attore più bravo…non lo so
nemmeno io…no, non per la testa pelata, ma per le bugie
… le frottole mi uscivano come se la mia testa fosse piena solo di
quelle…neppure con una canna di fucile alla tempia avrei
dato i nomi dei miei compagni .
Pochi viaggi ma l’ho già capita …questa è l’unica via per
sconfiggere la miseria . Nessuno mi ha insegnato a mentire ma la
vita, la paura di non poter regalare un’infanzia serena a chi verrà
dopo di me mi stanno insegnando a mentire…una montagna di
bugie per sopravvivere a questa vita da cani. (uscita)
DONNA Aveva perduto il carico. Non aveva un soldo in tasca e portava il
marchio della vergogna. A piedi si incamminò sulla strada
del Canton Ticino gustando l’ordine e la pulizia delle strade,
dei giardini mentre la
pioggia lavava via la sua gioventù , cancellava a poco a poco la
sensibilità che rende fragili e umani.
Sul sentiero si fermò ad
ascoltare un suonatore che intonava al mondo la sua voce

****************+
CARLINA Allora…erano loro sotto la finestra della stanza…ma perché
proprio sotto la mia finestra ? Perché sotto al nido delle rondini…
Musica.Voce donna di Vangelis e mimica delle bambine che al rallentatore fanno un girotondo.
DONNA Solo più in là nel tempo capii che anche mio padre era uno
di quei briganti che salivano e scendevano ogni notte i
sentieri di questi monti per conquistarsi un fazzoletto di
felicità, fra la paura di essere
presi e la voglia di sfidare il pericolo. E mentre, nelle sere
d’estate, qualche solitario suonatore alzava le sue note al
cielo , loro aprivano nuove strade,
passavano di ruolo, diventavano i capi di venti, trenta ,
cinquanta, cento uomini. E i bambini giocavano alla luce
della luna.
Le bambine continuano a mimare sulla musica.
Entra Lorenzo parlando con Giuseppe, un finanziere.
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LORENZO (la posizione del corpo è sempre tesa come quando si è all’erta , per la preoccupazione di essere braccato)

Wilson, Philip Morris e Boston…millecinquecento
stecche…(guarda veloce a destra e poi a sinistra)
stanno parlando…voci che vengono dalla caserma…non
sono certo che ce la faremo in
otto o nove minuti a passare il crinale…(raccoglie un
sasso piccolo e lo lancia)…i nuovi ragazzi non sono
ancora ben allenati…qualche pericolo è sempre lì pronto
ad aspettarti…quando meno te lo aspetti
DONNA In pochi minuti
arrivarono tutti gli altri.. era una notte di vento e
I rami degli alberi sbattevano sulle loro facce con la
prepotenza della vita che si impone con prepotenza.
Diverse volte si
erano imbattuti nell’ombra di un finanziere che
camminava a pochi metri dalla linea.
Ci volevano mille occhi.
Musica sulla quale un finanziere avanza con una pila e cerca qualcosa, muovendosi per lo spazio.
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VFC 1 Molla ! Molla o sparo !! Molla bastardo !
VFC 2 (più voci) Merda ! Siamo attaccati !! Via ! Via ! Giù per la valle
FINANZIERE E’ una soffiata…via! va’ via!! Mi metti nei casini…

I due si dileguano velocemente dallo spazio.
DONNA Nell’attimo dell’imboscata, perdere la testa poteva essere
Fatale…quei proiettili sopra le orecchie ricordavano la
Guerra e allora rimanevano solo le gambe per correre,
correre, correre..
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